Come funziona - Orari
Il Punto d’Ascolto si pone come finalità generale la prevenzione delle situazioni di disagio e la promozione del benessere dei ragazzi, attraverso colloqui individuali con docenti, genitori e studenti che ne faranno richiesta:
Lunedì dalle 11.00 alle 14.00
presso la sede del Punto d’Ascolto.
La dott.ssa Cristina Zatti, sarà presente e a disposizione di docenti, genitori, studenti e di tutti coloro che lavorano nella comunità scolastica. Per appuntamento o ulteriori informazioni, è possibile contattare la psicologa al numero 335/5473940 o all’indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per accedere al PdA è necessario scaricare il modulo presente in fondo a questa pagina e firmarlo da parte di entrambi i genitori.
Il referente del progetto è la Prof.ssa Elena Corsini.
Che cos'è il Punto di Ascolto?
Il Punto D’Ascolto si presenta come servizio nella scuola e per la scuola, e si propone di accogliere e incontrare i bisogni dell’adolescente e dei genitori di adolescenti.
Nel nostro territorio negli ultimi anni gli istituti scolastici hanno formulato un bisogno crescente di interventi psicologici al loro interno, relativi all’offerta di una consulenza individuale per tutte le figure operanti all’interno della scuola (insegnanti, studenti, genitori, personale ausiliario), relativi anche ad attività pensate per il gruppo classe, e ultimamente anche alla formazione del personale docente.
L’esperienza sul campo con gli adolescenti, e con chi quotidianamente si rapporta con loro, evidenzia la necessità di una scuola che sia promotrice dello sviluppo della personalità dei suoi studenti, stimolando le loro potenzialità e quindi non rappresenti solo un luogo di trasmissione di saperi.
Per i docenti il PDA rappresenta uno spazio di confronto psico-educativo o di aggiornamento ai rapidi cambiamenti della cultura e delle manifestazioni comportamentali giovanili, che possa consentire quella flessibilità nelle strategie educative in grado di creare una relazione di fiducia con i più giovani, perché è all’interno di una relazione di fiducia che l’apprendimento ha più probabilità di successo.
Un importante obiettivo del "Punto d’Ascolto" è quello di coinvolgere e sensibilizzare sempre più adulti, quindi anche i genitori, alla cultura giovanile, per avvicinarli alle problematiche e ai sentimenti del mondo adolescenziale, affinché insieme possiamo farcene carico, assumendosi ognuno una parte di responsabilità rispetto ad un qualche aspetto della vita dei ragazzi.
Durante i colloqui con gli adolescenti si prendono in considerazione più dimensioni di tipo sia oggettivo (ad esempio occasioni di vita sociale) che soggettivo (concetto di sé, autostima, immagine corporea).
In concreto, all’interno dello spazio di ascolto durante il colloquio individuale si può di volta in volta focalizzare l’attenzione:
- sull’ambito delle relazioni interpersonali (intra-familiari, con i coetanei, con adulti)
- sull’ambito dell’inclusione sociale (partecipazione all’attività di classe, ad eventi sociali, a ruoli di comunità , accessibilità alle opportunità)
- sul benessere emotivo (soddisfazione percepita, senso di auto-efficacia )
- sull’autodeterminazione (autoconsapevolezza, autovalutazione, auto rinforzo; autonomia decisionale, iniziativa, azione)
- sullo sviluppo personale (abilità comunicative, sociali, assertività, abilità pratiche) come indicatori della Qualità della Vita di una persona.
Esplorando insieme questi ed altri ambiti di funzionalità di una persona viene da sé la presa di consapevolezza di quelle aree che meritano un ampliamento. E che la persona può desiderare di migliorare.
Lavorare con gli adolescenti è molto interessante oltre che gratificante; i ragazzi non sempre portano “problemi” e criticità, ma ultimamente, e sempre più spesso (soprattutto gli studenti più grandi) hanno voglia di confrontarsi con un “adulto più grande ed esperto nel settore” rispetto a situazioni di vita quotidiana vissute in famiglia e/o con i coetanei.
L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che gli adolescenti hanno molto da imparare dagli adulti, ma è vero anche il contrario. Se noi adulti ci accostiamo al mondo degli adolescenti attraverso i loro occhi, ascoltando le loro esperienze, accogliendo le loro emozioni, i loro vissuti, le loro paure, senza esprimere giudizi immediati, forse riusciremo a rendere più semplice il dialogo e a comprenderci reciprocamente.
In linea con le nuove prospettive relative alle politiche sociali, educative e della salute il PDA trova la sua centralità nella promozione del benessere e non sul disagio.
L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) riconosce che la salute non consiste solo nell’assenza di malattie e propone un approccio in positivo al fine di progettare interventi e servizi alla persona attenti alla valutazione della salute di un individuo (e non necessariamente alla classificazione delle varie forme di disagio).
La principale conseguenza è l’importanza sempre maggiore del concetto di Qualità della Vita inteso come stima del benessere e dell’agio.
IL PUNTO D’ASCOLTO:
- Promuove nei ragazzi la motivazione allo studio e la fiducia in se stessi
- Promuove il benessere psico-fisico degli studenti e degli adulti di riferimento
- Facilita una lettura corretta da parte dei docenti delle diverse forme di disagio scolastico, relazionale, sociale, affettivo degli studenti
- Lavora in funzione del recupero di situazioni che creano sofferenza, comportamenti aggressivi, insuccesso, tendenza all’abbandono scolastico
- Si avvale di un professionista che opera nel rispetto del codice deontologico professionale e della privacy
- Propone e co-progetta al fianco del corpo docente, formazione e interventi anche individualizzati su situazioni problematiche
- Favorisce il processo di orientamento scolastico
- Favorisce la cooperazione tra scuola e famiglia, attraverso azioni di mediazione, creando rapporti soddisfacenti e costanti tra i vari protagonisti del progetto educativo
- Costruisce un punto di raccordo/mediazione con i servizi educativi, sociali e sanitari esistenti, in alcuni casi anche sostenendo e accompagnando l’invio ai servizi competenti
- È osservatore privilegiato sull’evoluzione delle dinamiche e delle culture adolescenziali sul territorio
NON È:
- Spazio di diagnosi e cura
- Servizio di presa in carico
- Sportello avulso dal sistema scolastico
- Autoreferenziale e chiuso al territorio
Scarica:
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