Uno dei modi più diffusi tra i giovani europei per trascorrere un periodo all'estero consiste nell'inserimento all'interno di un nucleo familiare ospitante.
Una ragazza alla pari svolge una serie di piccole attività domestiche e si occupa dei bambini in cambio di vitto, alloggio e una piccola paga settimanale variabile da nazione a nazione. Il lavoro Au Pair è diventato oggetto di programmi specifici. La collocazione alla pari è generalmente riservata alle ragazze, anche se alcuni Paesi offrono questa possibilità anche ai ragazzi. Per poter partecipare, occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, non essere sposati e non avere figli, essere disponibili per un periodo che varia, a seconda dei paesi, da un minimo di due a un massimo di dodici mesi. Il periodo di permanenza dipende comunque dagli accordi presi con l’agenzia o direttamente con la famiglia ospitante.
I diritti e i doveri della persona collocata alla pari, come i diritti e i doveri della famiglia ospitante, devono essere concordati per iscritto, prima di partire o al più tardi, durante la prima settimana del collocamento. Una copia di tale accordo sarà depositata nel Paese ospitante presso l’autorità competente o presso l’organismo da essa designato. Il documento precisa inoltre che il lavoro in famiglia deve essere svolto per cinque ore al giorno con almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una domenica al mese. Lavorando alla pari si ricevono, in cambio del servizio prestato, vitto e alloggio, se possibile l’uso di una camera individuale, e un piccolo compenso variabile a seconda della tipologia di lavoro au pair.
Esistono diverse formule di lavoro alla pari proposto in Europa e la retribuzione settimanale varia in base all'impegno assunto.